Demografia e sostenibilità orientano nuove tipologie di investimenti e risparmio

Annual Meeting sul Welfare Integrato

La maggiore fase di invecchiamento della popolazione, per tanti Paesi industrializzati, è iniziata da tempo: l’Italia conta già oggi il 24% di over 65 sul totale della popolazione, destinati a toccare il 35% nel 2050; circa il 20% delle famiglie italiane è rappresentato da nuclei senza figli e il 34% è costituito da persone sole. In una società che invecchia e in cui cambia la composizione familiare, mutano i bisogni e gli stili di vita e, di conseguenza, sarà necessario ideare nuove forme di risparmio e nuove tipologie di protezione. Mutamenti che coinvolgono le società e le “fabbriche” che progettano soluzioni di investimento per gli investitori istituzionali che forniscono servizi o erogano prestazioni nell’ambito del welfare integrato. Si tratta di fondi pensione, Casse di Previdenza, forme di assistenza sanitaria integrativa e Fondazioni di origine Bancaria, i maggiori investitori istituzionali del Paese, con oltre 280 miliardi di patrimonio in gestione.  

Il welfare integrato, considerando i vincoli economici e di finanza pubblica, l’invecchiamento della popolazione e la necessità di una sempre maggiore tutela ambientale, apre la strada a nuove forme d’investimento connesse con la Silver Economy, la salute, gli stili di vita e le nuove forme dell’abitare, passando per le riconversioni edilizie ed energetiche, l’utilizzo dell’acqua dolce, l’ecologia, la mobilità sostenibile e l’economia circolare. Settori applicabili anche a investimenti e forme di risparmio tradizionali, che possono agevolmente ricomprendere tutto ciò che ruota attorno alla demografia e all’ambiente: dai fondi obbligazionari con green bond ed emissioni sostenibili o a impatto sociale, ai bond di aziende che operano nel settore della salute e nel sociale. Ma anche fondi azionari, fondi alternativi mobiliari e immobiliari. Insomma, una vastissima tipologia di asset class investibili che ci accompagnerà per i prossimi 25 anni in parallelo a una sempre maggiore sensibilità per tutto ciò che è ricompreso nei criteri ESG e che muterà, ove più ove meno, le forme di investimento sia istituzionali sia individuali. 

Per tutti questi motivi (invecchiamento della popolazione, incremento della spesa sociale e necessità di ridurre sia il deficit annuo sia il debito pubblico per restare nei rating internazionali e rispettare il nuovo patto di stabilità e crescita) diventa sempre più necessaria una forte integrazione tra welfare pubblico e privato per arrivare al welfare mix che ormai caratterizza la maggior parte dei Paesi ad alto e medio reddito. Ciò imporrà anche agli attuali attori delle diverse forme di previdenza, una loro maggiore integrazione e attività sempre più sinergiche, collegando prestazioni pensionistiche e LTC, forme sanitarie e prestazioni a sostegno del reddito, prestazioni sanitarie a scopo sociale e forme di sostegno alla famiglia e alle attività.

Welfare integrato significa collaborazione, sinergie, scambio di buone pratiche per rendere agli iscritti prestazioni e servizi sempre più funzionali e integrati tra loro e per riflettere sugli investimenti necessari. Di questi importanti temi si discuterà nelle sessioni di lavoro di questa dodicesima edizione dell’Annual Meeting sul Welfare integrato organizzato da Itinerari Previdenziali.


Il meeting è a porte chiuse e la partecipazione strettamente su invito. Per informazioni scrivere a info@itinerariprevidenziali.it

 

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